STOP AL REDDITOMETRO

STOP AL REDDITOMETRO

STOP AL REDDITOMETRO

Con l’ordinanza 21 febbraio 2013 n. 250, il Tribunale di Napoli – Sezione distaccata di Pozzuoli ha disapplicato il D.M. 24 dicembre 2012, n. 65648, sul nuovo redditometro, ritenendo che l’ultima versione dello strumento per la lotta all’evasione determin “la soppressione definitiva del diritto del contribuente e della sua famiglia ad avere una vita privata, a poter gestire il proprio denaro, a essere quindi libero nelle proprie determinazioni senza dover essere sottoposto a invadenza del potere esecutivo”. Il giudice di merito, nell’accogliere il ricorso proposto in via d’urgenza nell’interesse di un pensionato, ha inibito all’Agenzia delle Entrate di controllare, analizzare e archiviare le spese del ricorrente, in applicazione del detto decreto, e di cessare, ove iniziata, ogni attività di accesso, analisi o raccolta dati . All’Agenzia è stato pure ordinato  “di comunicare formalmente al ricorrente se è in atto un’attività di raccolta dati nei suoi confronti ai fini dell’applicazione del redditometro e, in caso positivo, di distruggere tutti i relativi archivi previa specifica informazione a parte ricorrente”. L’ordinanza apre la strada ai ricorsi di molti cittadini che non vogliono veder scandagliata la propria vita dal Fisco in nome della lotta all’evasione. L’ordinanza del Tribunale partenopeo lascia presagire effetti dirompenti: moltissimi  contribuenti infatti potrebbero seguire l’esempio del Sig. F. di Pozzuoli e presentare ricorso in via d’urgenza ai vari Tribunali italiani per ottenere una inibitoria nei confronti delle Entrate, rivendicando il proprio diritto alla riservatezza. Lo strumento civilistico utilizzato nel caso di specie è il provvedimento di urgenza ex articolo 700 del codice di procedura ivile, secondo cui: “chi ha fondato motivo di temere che durante il tempo occorrente per far valere il suo diritto in via ordinaria, questo sia minacciato da un pregiudizio imminente e irreparabile , può chiedere con ricorso al giudice i provvedimenti d'urgenza, che appaiono, secondo le circostanze, più idonei ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito”.